Nella sua intera carriera, James Sutherland abbatté più di 1.200 elefanti maschi portatori d’avorio, un numero davvero impressionante che pochissimi altri cacciatori d’avorio poterono mai eguagliare. Tra i suoi contemporanei, James Sutherland fu una leggenda soprattutto per due virtù riconosciutegli nella caccia all’elefante: il coraggio e l’abilità. Infatti, la sua eccezionale abilità nel saper scegliere i luoghi di caccia all’elefante, di sapersi sempre trovare nel luogo giusto al momento giusto, nel saper cogliere l’umore del tempo e dei selvatici, e il coraggio di trasferirsi anche a lunghissima distanza, gli permise di raggiungere quei numeri e quei risultati che cacciatori molto più abili di lui nel tiro e nella tecnica di caccia come Bell e Taylor, raggiunsero con non poche peripezie. Fu amico di altri cacciatori famosi del tempo, quali Selous, Bell, Daly, Anderson e Rushby. Negli anni in cui cominciò a cacciare, si aprì una nuova era, quella delle armi moderne. Nel 1912, anno in cui pubblicò questo che è anche il suo unico libro con il titolo originale di The Adventures of an elephant hunter, Sutherland aveva già abbattuto ben 447 maschi portatori d’avorio (più molte femmine), un vero record per quei tempi. Il libro di Sutherland ebbe un così largo successo che, dopo poco più di un mese, ne fu ristampata una successiva edizione, e sicuramente spianò la strada ad altri libri successivi di caccia grossa, non ultimo quello di Karamojo Bell, The Wanderings of an elephant hunter, che uscì nel 1923, due opere che costituiscono gran parte dell’ossatura della Moderna Bibbia del Cacciatore di Elefanti. Un opera da non perdere!
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Le Avventure di un cacciatore di elefanti
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Nella sua intera carriera, James Sutherland abbatté più di 1.200 elefanti maschi portatori d’avorio, un numero davvero impressionante che pochissimi altri cacciatori d’avorio poterono mai eguagliare. Tra i suoi contemporanei, James Sutherland fu una leggenda soprattutto per due virtù riconosciutegli nella caccia all’elefante: il coraggio e l’abilità.
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Nella sua intera carriera, James Sutherland abbatté più di 1.200 elefanti maschi portatori d’avorio, un numero davvero impressionante che pochissimi altri cacciatori d’avorio poterono mai eguagliare. Tra i suoi contemporanei, James Sutherland fu una leggenda soprattutto per due virtù riconosciutegli nella caccia all’elefante: il coraggio e l’abilità. Infatti, la sua eccezionale abilità nel saper scegliere i luoghi di caccia all’elefante, di sapersi sempre trovare nel luogo giusto al momento giusto, nel saper cogliere l’umore del tempo e dei selvatici, e il coraggio di trasferirsi anche a lunghissima distanza, gli permise di raggiungere quei numeri e quei risultati che cacciatori molto più abili di lui nel tiro e nella tecnica di caccia come Bell e Taylor, raggiunsero con non poche peripezie. Fu amico di altri cacciatori famosi del tempo, quali Selous, Bell, Daly, Anderson e Rushby. Negli anni in cui cominciò a cacciare, si aprì una nuova era, quella delle armi moderne. Nel 1912, anno in cui pubblicò questo che è anche il suo unico libro con il titolo originale di The Adventures of an elephant hunter, Sutherland aveva già abbattuto ben 447 maschi portatori d’avorio (più molte femmine), un vero record per quei tempi. Il libro di Sutherland ebbe un così largo successo che, dopo poco più di un mese, ne fu ristampata una successiva edizione, e sicuramente spianò la strada ad altri libri successivi di caccia grossa, non ultimo quello di Karamojo Bell, The Wanderings of an elephant hunter, che uscì nel 1923, due opere che costituiscono gran parte dell’ossatura della Moderna Bibbia del Cacciatore di Elefanti. Un opera da non perdere!
Nella sua intera carriera, James Sutherland abbatté più di 1.200 elefanti maschi portatori d’avorio, un numero davvero impressionante che pochissimi altri cacciatori d’avorio poterono mai eguagliare. Tra i suoi contemporanei, James Sutherland fu una leggenda soprattutto per due virtù riconosciutegli nella caccia all’elefante: il coraggio e l’abilità. Infatti, la sua eccezionale abilità nel saper scegliere i luoghi di caccia all’elefante, di sapersi sempre trovare nel luogo giusto al momento giusto, nel saper cogliere l’umore del tempo e dei selvatici, e il coraggio di trasferirsi anche a lunghissima distanza, gli permise di raggiungere quei numeri e quei risultati che cacciatori molto più abili di lui nel tiro e nella tecnica di caccia come Bell e Taylor, raggiunsero con non poche peripezie. Fu amico di altri cacciatori famosi del tempo, quali Selous, Bell, Daly, Anderson e Rushby. Negli anni in cui cominciò a cacciare, si aprì una nuova era, quella delle armi moderne. Nel 1912, anno in cui pubblicò questo che è anche il suo unico libro con il titolo originale di The Adventures of an elephant hunter, Sutherland aveva già abbattuto ben 447 maschi portatori d’avorio (più molte femmine), un vero record per quei tempi. Il libro di Sutherland ebbe un così largo successo che, dopo poco più di un mese, ne fu ristampata una successiva edizione, e sicuramente spianò la strada ad altri libri successivi di caccia grossa, non ultimo quello di Karamojo Bell, The Wanderings of an elephant hunter, che uscì nel 1923, due opere che costituiscono gran parte dell’ossatura della Moderna Bibbia del Cacciatore di Elefanti. Un opera da non perdere!
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